Tra i metodi di cottura, la frittura trova un posto importante nella Bioterapia nutrizionale e nutrizione funzionale.
È molto importante sfatare il mito che il fritto “faccia male” o “sia pesante”. Il fritto fornisce infatti un importante stimolo alla funzione epato-biliare. Inoltre, disidratando e concentrando l’alimento questo viene reso più digeribile e ha anche un’azione coleretica e colagoga e cioè fa contrarre e svuotare la colecisti; questo comporta anche una migliore evacuazione delle feci.
Ma come realizzare una frittura perfetta?
- Friggere in olio evo, che ha un punto di fumo molto alto, e quando lo supera emana subito un odore acre che ci allerta e ci fa abbassare la temperatura
- La temperatura non deve mai superare i 180°
- Utilizzare un pentolino stretto a bordi alti immergendo pochi pezzi alla volta per non abbassare la temperatura, oppure la friggitrice, che mantiene la temperatura costante
Come preparare gli alimenti per la frittura?
- Ridurli in pezzi piccoli e omogenei, evitando il più possibile la presenza di acqua e non aggiungere sale (accelerano l’alterazione degli oli e dei grassi)
- Aggiungere sale e spezie solo al termine della cottura
- asciugare con carta paglia (non contiene coloranti o sbiancanti che sono spesso presenti nella carta da cucina)
Ricorda di accompagnare sempre il fritto a una verdura cruda (che fornisce acqua di vegetazione) e a un frutto (che dà al fegato gli zuccheri per lavorare)
Mettiti alla prova realizzando delle patatine fritte o un fritto di asparagi
ma che cosa sta dicendo? che il fritto fa bene? ma per favore
Esattamente! Lo dicono le ricerche più recenti, qui ad esempio un articolo che ne parla
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/08/13/il-fritto-fa-male-una-ricerca-ribalta-i-pregiudizi-salutisti-le-verdure-fritte-sono-meglio-di-quelle-bollite-ma-a-una-condizione/6290520/