Le patatine fritte sono da sempre il simbolo del junk food, il cibo spazzatura che fa male alla dieta e alla salute.
Ma è vero?
Abbiamo già visto come, tra i metodi di cottura, la Bioterapia Nutrizionale riconosce una grande valenza di stimolo metabolico al fritto, che stimola la funzione epatica, riattivando il metabolismo, e trova il suo posto anche nelle diete dimagranti.
Un fritto fatto bene è digeribile e non “pesante”, perché l’alimento durante la cottura viene totalmente disidratato, e così succhi gastrici ed enzimi digestivi possono aggredire le molecole dell’alimento in modo diretto, senza l’intermediazione dell’acqua.
Perché questo non dovrebbe valere per le patate?
Le patatine fritte, se ben preparate e ben abbinate, trovano tranquillamente il loro posto nella nostra alimentazione, non come sgarro ma come alimento che ha le sue funzioni positive sul nostro organismo.
Oltre tutto le patate, rispetto ad altri vegetali, arrivano ad assorbire solo il 5% di olio, contro invece il 30% di melanzane e zucchine.
Oltre che come stimolo epatico, le patate fritte aiutano in caso di insonnia e sono efficaci nei nella stipsi ipersonica (dovuta a contrattura della muscolatura intestinale)
Come preparare patatine fritte sane
- friggere sempre e solo in olio extravergine di oliva, l’unico che in frittura contrasta la liberazione di sostanze nocive grazie al suo carico di antiossidanti
- Non arrivare mai al punto di fumo (180°)
- Non affollare la pentola, si rischia di abbassare troppo la temperatura facendo sì che l’alimento assorba più olio del dovuto
- usare una pentola dai bordi alti in modo da immergere completamente gli alimenti per il tempo necessario
- asciugare con carta paglia, priva di sbiancanti e coloranti artificiali
- Salare pochissimo e solo a fine cottura
- utilizzare spezie per insaporire in alternativa al sale (zenzero, curcuma, paprika)
A cosa abbinare le patatine fritte per un pasto funzionale?
La nostra proposta: una porzione di patatine fritte (stimolo epatico) una verdura cruda (cetriolo, che aiuta a smaltire le tossine “smosse” dal lavoro extra del fegato) e un frutto drenante come la pesca bianca, che fornisce al fegato gli zuccheri per lavorare
2 commenti su “Patatine fritte a dieta: sì o no?”