La fertilità maschile è in calo: lo mostrano studi recenti che evidenziano come errata alimentazione, stili di vita, inquinamento atmosferico e del suolo, abbiano contribuito a un drastico calo della fecondità delle ultime generazioni. Anche la pandemia ha contribuito a diminuire la fertilità delle coppie, sia per motivi psicologici che per gli effetti fisici del long-Covid.
Ma è un processo in atto ormai da decenni, collegato anche al progressivo abbandono della dieta Mediterranea in favore di un’alimentazione molto più ricca di grassi saturi, derivati animali e prodotti industriali.
Un’alimentazione che segua invece modelli alimentari sani e funzionali secondo l’età, l’attività fisica e lo stile di vita, è chiaramente associata a una migliore qualità dello sperma, suggerendo che gli interventi nutrizionali potrebbero avere un ruolo chiave nella conservazione della fertilità maschile. Inoltre, un’adeguata assunzione di molecole antiossidanti si è dimostrata piuttosto efficace nella prevenzione e nel trattamento dell’infertilità maschile. (trovate gli studi di riferimento in fondo all’articolo).
Anche l’esperienza PCare mostra come la fertilità maschile (e femminile) possa essere supportata attraverso un’alimentazione adeguata e calibrata, in cui non devono mancare i micronutrienti essenziali per la salute riproduttiva maschile. Vediamone alcuni e come trovarli negli alimenti che possiamo inserire nell’alimentazione quotidiana. È vero, esistono gli integratori: ma la matrice organica, cioè l’alimento integro, fornisce i micronutrienti nella forma più bilanciata e assimilabile dal nostro organismo. Quindi, salvo squilibri certificati e integratori assunti su prescrizione medica, cerchiamo di integrare i micronutrienti essenziali con una dieta sana, varia e mirata alle nostre esigenze.
Acidi grassi Omega3
Nell’uomo, l’assunzione di grassi saturi con la dieta è correlata negativamente con la conta e la concentrazione totale degli spermatozoi; al contrario, l’assunzione di acidi grassi omega-3 ha mostrato una correlazione positiva con la qualità dello sperma. Si trovano principalmente nei pesci dei mari freddi: salmone, soprattutto quello selvaggio, sgombro, il tonno e la palamita, le aringhe, il merluzzo, il pesce spada, le sardine, così come le uova di pesce e la bottarga.
Zinco
Ottima fonte di zinco è il pesce azzurro, che non dovrebbe mai mancare sulle nostre tavole. Per un’alternativa sfiziosa, si può assumere questo minerale con i semi di zucca, da utilizzare come snack o come aggiunta insalate o al pane. I loro benefici non si limitano allo zinco: sono infatti ricchi di grassi monoinsaturi, fitosteroli, manganese, magnesio, fosforo, potassio, calcio, selenio e vitamina E.
Selenio
Il selenio è fortemente collegato all’ambiente: soprattutto nei vegetali (ma anche negli animali che consumano questi vegetali) la concentrazione dipende da quanto ne è ricco il terreno. L’Italia ha un territorio generalmente povero di questo minerale, quindi è importante non farlo mancare nella nostra dieta. La miglior fonte di selenio sono le noci del Brasile, l’alimento più ricco in assoluto di questo minerale: hanno in media2000 µg di selenio per 100 gr ma possono arrivare fino a 6000 µg, a seconda delle varietà. Considerato che per il selenio è raccomandato un limite massimo di assunzione giornaliera di 300 µg, basta aggiungere qualche noce del Brasile alla colazione o a uno spuntino, o ancora nell’insalata, per un apporto ottimale
Acido Folico
Necessario per la donna in cerca di una gravidanza, l’acido folio è essenziale anche per l’uomo, dato che riduce i rischi di danno genetico nella replicazione del DNA. Lo troviamo nelle verdure a foglia verde (come gli spinaci), nei broccoli e negli agretti. Particolarmente ricchi di acido eolico anche gli asparagi.
Vitamina C
Antiossidante per eccellenza, è importante che non manchi mai nella dieta. Possiamo migliorarne l’apporto aumentando il consumo di verdure crude (la Vitamina C si disperde molto facilmente in cottura), aggiungendo limone appena spremuto all’acqua che beviamo o come condimento. Una buona fonte sono anche i frutti rossi, come ad esempio i mirtilli, che hanno oltre al carico di antiossidanti e di elementi protettivi per il microcircolo anche un basso contenuto di zuccheri.
…E una passeggiata al sole tutti i giorni
Una menzione a parte per la Vitamina D, che non è una vitamina prevalentemente di origine alimentare, bensì viene prodotta dal nostro organismo per l’80% grazie all’esposizione alla luce solare. Pandemia e smartworking hanno diminuito drasticamente nella popolazione i livelli di questa vitamina, tanto che una buona parte della popolazione risulta carente. Ricordiamoci quindi l’importanza di esporsi alla luce naturale, e aumentiamone l’apporto con la dieta attraverso alimenti che ne sono ricchi come i pesci grassi, le uova, il burro.
dott.ssa Beatrice Mösele
Fonti:
Jurewicz J., Radwan M., Sobala W., Radwan P., Bochenek M., Hanke W. Dietary patterns and their relationship with semen quality. Am. J. Men Health. 2018;12:575–583. doi: 10.1177/1557988315627139.
Nassan F.L., Chavarro J.E., Tanrikut C. Diet and men’s fertility: Does diet affect sperm quality? Fertil. Steril. 2018;110:570–577. doi: 10.1016/j.fertnstert.2018.05.025.
Danielewicz A., Przybyłowicz K.E., Przybyłowicz M. Dietary patterns and poor semen quality risk in men: A cross-sectional study. Nutrients. 2018;10:1162. doi: 10.3390/nu10091162
De Cosmi V., Parazzini F., Agostoni C., Noli S., Cipriani S., La Vecchia I., Ferrari S., Esposito G., Bravi F., Ricci E. Antioxidant vitamins and carotenoids intake and the association with poor semen quality: A cross-sectional analysis of men referring to an Italian fertility clinic. Front Nutr. 2021;8:737077. doi: 10.3389/fnut.2021.737077
Talebi S., Arab A., Sorraya N. The association between dietary antioxidants and semen parameters: A cross-sectional study among Iranian infertile men. Biol. Trace Element Res. 2021:1–8. doi: 10.1007/s12011-021-03007-3