Abbiamo visto in altri articoli l’importanza di una nutrizione mirata alla singola persona, capendo che non tutti reagiscono allo stesso modo ai diversi alimenti, metodi di preparazione e associazioni.
Questa differenza è data soprattutto dalla costituzione, che l’espressione fenotipica (esteriore) del patrimonio e delle predisposizioni genetiche. Una costituzione è caratterizzata da una serie di parametri sia fisici che caratteriali che ne permette l’individuazione.
Iniziamo ad analizzare nel dettaglio la costituzione epatica (estrogenica) la cosiddetta forma “ a pera” nelle donne.
Fisicamente le persone epatiche, di statura variabile, hanno un fisico armonioso, spesso sono sportivi con muscolatura ben sviluppata. Di contro, l’elevato tono muscolare li rende soggetti più facilmente a crampi e contratture.
Il loro metabolismo attivo a volte le tutela dall’aumento di peso, ma se il fegato rallenta ed è ostacolato nelle sue funzioni, allora accumulano grasso. Nelle donne di costituzione epatica questo accumulo avviene soprattutto a livello delle cosce, con una conformazione “a pera” e presenza di cellulite e edemi localizzati.
Le persone di costituzione epatica sono sensibili, di base ottimiste spesso ansiose o colleriche data la loro grande suscettibilità a livello neurovegetativo. La mattina faticano a carburare, la sera si svegliano e sono nottambuli. Possono soffrire di insonnia e difficoltà a prendere sonno da tensione nervosa.
Soffrono spesso di mal di testa, mialgie, strappi muscolari, problemi di pressione (ipertensione o ipotensione), dolori articolari. Di frequente sviluppano miopia.
Dal lato della digestione sono frequenti disturbi come stitichezza/diarrea e emorroidi, o colon irritabile.
L’alimentazione della costituzione epatica
In una persona di costituzione epatica, la nutrizione funzionale deve concentrarsi sulla tutela del fegato, con verdure amare e drenanti ricche di potassio (carciofo, cicoria, zucchine, agretti, cardo, topinambur, cipolla) e cotture ripassate. Serviranno anche zuccheri complessi (da pasta e pane) preparati in modo da garantire una stabilità glicemica e un rilascio lento degli zuccheri, mentre per le proteine bene carne e uova, senza eccedere troppo con il pesce, che con il suo contenuto di iodio può andare a aggravare l’eccitabilità neurologica.
Meglio evitare latte e derivati, che possono aggravare la funziona biliare.
Tra i frutti, i migliori sono quelli fluidificanti e drenanti (ananas, pesca bianca, melone bianco, fragole) e quelli che proteggono il microcircolo, come frutti di bosco e melagrana. Meno frequente deve essere l’assunzione di frutta e verdura ricche di beta-carotene (come zucca e carote).
Mi ci rivedo in tutto. Sembra proprio il mio profilo dopo un attento studio sono sbalordita