Tiroidite di Hashimoto, cos’è e come aiutarla con una nutrizione mirata

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La Tiroidite di Hashimoto è una forma di tiroidite autoimmune.

Con una causa spesso imputabile ad alti livelli di stress, nella tiroidite di Hashimoto il sistema immunitario aggredisce la tiroide, determinando un ipotiroidismo, ovvero un calo della produzione di ormoni tiroidei, con perdita della
funzionalità della tiroide e ricadute a cascata su tutti gli organi del corpo. Gli ormoni che produce la tiroide infatti svolgono un ruolo fondamentale nel regolare il metabolismo corporeo e il funzionamento di organi importanti come il cervello, il cuore, il fegato, i reni e la pelle.

I sintomi della tiroidite di Hashimoto

  • stanchezza
  • freddolosità,
  • mancanza di concentrazione
  • depressione
  • irritabilità
  • cali di memoria
  • sonnolenza diurna,
  • dolori muscolari
  • calo del desiderio sessuale
  • alterazione del ciclo mestruale nelle donne
  • stipsi
  • caduta dei capelli
  • secchezza della pelle.

Il trattamento farmacologico della tiroidite di Hashimoto

A causa dell’ipotiroidismo cronico che comporta, la tiroidite di Hashimoto si tratta con l’assunzione di ormoni tiroidei sintetici (levotiroxina), spesso a vita.

Il trattamento nutrizionale della tiroidite di Hashimoto

Un’alimentazione corretta può migliorare il decorso della malattia, ridurre l’intensità dei sintomi e il numero dei disturbi fisici correlati, allungare i periodi di benessere, diminuire le fasi di riacutizzazione e diluire i tempi della prognosi, permettendo anche, in alcuni casi, di ridurre il dosaggio dei farmaci.

IL primo passo è adottare una dieta antinfiammatoria, centrata soprattutto su cibi di origine vegetale (verdura, semi, frutta a guscio, alcuni cereali integrali, legumi) e pesce come principale fonte proteica animale.

Occorre poi evitare cibi processati e industriali, e regolare la glicemia ( i cui sbalzi provocano infiammazione) e nello stesso tempo stimolare. sostenere il metabolismo.

Alimenti antinfiammatori

Pesce pescato e non di allevamento: accelera i processi metabolici migliorando così l’eliminazione delle sostanze tossiche
e riduce i processi infiammatori per merito dei grassi omega 3 EPA e DHA.

In generale, scegliere alimenti ricchi di acidi grassi polinsaturi della serie omega3, capaci di diminuire l’infiammazione grazie al loro effetto antiossidante.

Preferire verdure fresche e biologiche, ad alto contenuto di vitamine antiossidanti A, C, E (che contrastano l’attività dei radicali liberi, responsabili della produzione di molecole infiammatorie)

Zenzero e curcuma devono essere sempre presenti, aggiunti a ogni pasto grazie alla loro attività antinfiammatoria naturale

Un micronutriente fondamentale è il selenio, che regola l’espressione delle citochine ed è essenziale con la sua azione per alleviare la tiroidite autoimmune. Se è il caso, valutare con il proprio specialista di riferimento anche un’integrazione di selenio.

Importante anche l’apporto di vitamina D, con la funzione di immunomodulatore

Alimenti specifici con effetti antinfiammatori

  • Ananas (bromelina)
  • Cetrioli (azulene)
  • Fragole e lamponi (acido acetilsalicilico)

Alimenti da limitare nella tiroidite di Hashimoto

acidi grassi saturi animali (precursori di prostaglandine infiammatorie): latte, formaggi (si fa eccezione per il
parmigiano reggiano), burro, uova, carne rossa, salumi.

zuccheri, per l’effetto infiammatorio dei picchi glicemici

glutine (grano, orzo, avena, farro, kamut) per la presenza dei peptidi immunogenici della gliadina, che vanno a stimolare la reazione immunitaria e quindi autoimmune.

 

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