*Questo post fa parte del programma settimanale Pcare, rivolto a tutti e non specifico per la gravidanza*
Oggi è con noi la nostra psicologa Greta Manfredonia, psicologa clinica e psicoterapeuta in formazione presso la scuola PTS Training School di Roma, con indirizzo cognitivo comportamentale dell’adulto e dell’età evolutiva.
“Ho iniziato ad appassionarmi allo studio della psicologia spinta da una grande curiosità, la curiosità di poter conoscere al meglio ogni aspetto dell’essere umano. Se da un lato è vero che chi si rivolge allo psicologo sta attraversando un periodo di difficoltà e cerca qualcuno che l’aiuti a star meglio, dall’altro il mio principale obiettivo rimane sempre quello di cercare di accogliere la persona nel suo insieme, più che il suo problema.
Tramite la formazione e le diverse esperienze ho acquisito competenze nell’ambito della psicologia del benessere, della salute e dei disturbi psicopatologici che si possono sviluppare in situazioni di forte disagio. Da diversi anni mi sono specializzata nella cura dei disturbi del comportamento alimentare”.
Greta Manfredonia ha aderito con entusiasmo a questo programma settimanale, fornendoci consigli preziosi per mantenere l’equilibrio in questo momento storico, prendendosi cura di sè corpo e mente, per gestire lo stress e salvaguardare il benessere personale.
Qui la potete vedere e ascoltare, e di seguito troverete un approfondimento con indicazioni pratiche per curare il benessere psicologico durante questo periodo di isolamento sociale.
Come?
Aiutandovi ad imparare a riconoscere e gestire l’emozione della paura, non vivere di solo coronavirus
Nonostante la realtà attorno a noi ce lo ricordi costantemente, è importante provare a portare la nostra attenzione anche su altro: un libro che volevamo leggere da tempo, l’ultima serie di Netflix, il tuo disco preferito… Concentrarsi su altro è il miglior rimedio contro il rimurginio.
Certamente la situazione di emergenza senza precedenti che stiamo vivendo in queste settimane ha suscitato paura a vari livelli. La paura è un’emozione naturale che evolutivamente ci ha consentito di sopravvivere, facendo aumentare il livello di attenzione e preparando il corpo a scattare e rispondere in caso di pericoli improvvisi. Tuttavia, oggi che non abbiamo (fortunatamente) l’esigenza di attivarci per sfuggire a pericoli materiali concreti, non di rado la paura si trasforma in ansia, una spiacevole sensazione che anticipa e amplifica le conseguenze di quegli stessi pericoli che a mente fredda giudicheremmo innocui. In questo senso l’ansia può diventare disadattiva, facendoci assumere una prospettiva acritica che ci porta a reagire impulsivamente, senza riflettere. Avere la “giusta” paura non solo è normale ma ci protegge dal pericolo di essere contagiati e contagiare, spingendoci dunque ad attuare tutte le misure preventive e cautelative che il Governo ci ha invitato ad intraprendere
In questo senso, è cruciale riuscire a ritagliarsi momenti durante i quali non pensare all’emergenza, parlare d’altro, fare altro. Questo non solo ci consente di mantenerci il più vicino possibile alla quotidianità, ma anche di rivivere quelle emozioni positive che sembra abbiamo dimenticato. Essere positivi ed entusiasti ci consente di non entrare nel tunnel della paura, contrastando gli effetti negativi dell’ansia e promuovendo un approccio più proattivo e intraprendente.
Impostare e/o mantenere una routine
Una volta che riusciamo a gestire e vivere l’emozione in modo funzionale, possiamo approcciarci alla cura del nostro benessere attraverso una routine giornaliera, che sarà completamente diversa e per lo più rallentata da quella nostra solita.
Sembra importante sottolineare piccoli gesti ed abitudini regalando loro spazi e tempi differenti: il rito della colazione, le grandi e piccole abluzioni, la cura del nostro corpo, la lettura dei quotidiani (senza sovraesporsi a notizie ansiogene), le pause caffè, l’aperitivo serale, il preparare i pasti, l’organizzare il tempo da dedicare ad un buon film o alla lettura di un libro oltre certamente ai tempi di lavoro. In questo particolare momento ognuna di queste (ed altre) attività riconquista dignità e tempo.
Per chi continua a lavorare da casa è importante organizzare la propria giornata con limiti e routine. Separare il più possibile gli ambienti di lavoro da quelli casalinghi, mantenere degli orari di lavoro definiti, prendersi cura di sé come se ci si preparasse per una giornata qualsiasi (niente è più deleterio dell’effetto tuta da ginnastica tutto il giorno), approfittarne per sostituire il panino mangiato a pranzo in tutta velocità con un pasto sano ed equilibrato.
Ripensare ai tempi/spazi individuali, familiari e di coppia
La convivenza forzata prolungata è faticosa per tutti quindi come dicevamo è importante ricavarsi tempi e spazi d’intimità momenti tutti insieme e momenti a diadi (md figlio, pd figlio). Anche i bambini come gli adulti sentono il peso di questa situazione anomala sono a casa da diverso tempo, non vanno a scuola non vedono gli amici e i nonni, alla lunga anche loro possono cominciare a sentire il peso, come gli adulti, di non poter uscire, quindi potrete notare dei cambiamenti comportamentali che vanno compresi e non puniti. A questo aggiungiamo che i bambini sentono l’ansia o il nervosismo di noi adulti, consideriamo che questa situazione mette a dura prova le famiglie, soprattutto in quelle dove i bambini frequentano la scuola e subentra la difficoltà della gestione dello studio e del proprio lavoro, questo crea un forte stress. Quindi bisogna reimpostare la gestione dei tempi, dividersi ruoli, alternarsi. È importante associare momenti diversi a spazi diversi.
Prendersi i propri spazi e rispettare, allo stesso tempo, gli spazi dell’altro. In questi giorni, condividere momenti insieme programmati come ad esempio una cena romantica o un’attività da fare insieme, riscoprire i giochi da tavola o guardare un film, diventa un modo per stare insieme e condividere. Avere un obiettivo condiviso può aiutare a sopportarsi e supportarsi di più. La convivenza forzata può creare disagi, incomprensioni, discussioni. Risolvere subito il problema, chiarendo i malintesi, è la via per mantenere un clima sereno in casa.
Riscoprire le proprie risorse e ri-progettare
Abbandonata la nostra routine abituale spesso affollata scopriamo ora di avere tempo per fare cose nuove o per dedicarsi a piccole attività che abbiamo dimenticato o procrastinato. Fermiamoci e pensiamo a noi stessi e riprendiamo in mano tutti quei piani messi da parte per mancanza di tempo. Tutti quei sogni che abbiamo lasciato in sospeso. Molto importante in questo momento è l’immaginazione, unico canale che ci permette di evadere.
L’importanza di mantenere i contatti sociali
Sembra un paradosso, ma questo è il momento migliore per fare buon uso dei mezzi di comunicazione e dedicare del tempo per chiamare un amico (o per organizzare un aperitivo via Skype), o passare del tempo con le persone con cui magari condividi la quarantena (quante volte ti sei detto: dovrei passare più tempo con i miei familiari?).
I contatti sociali hanno soprattutto il merito di distrarre le persone allontanandole dalla routine quotidiana e anche da qualche pensiero negativo!
Questo tempo ritrovato può essere un buon momento per riorganizzare il nostro quotidiano e le nostre priorità per essere pronti una volta che tutto questo sarà terminato e si tornerà alla vita “normale”.
Invito tutti ad usare questo tempo “forzato” per prendervi cura di voi stessi e ricaricarvi, che per questo il tempo non è mai abbastanza!
One thought on “Programma PCare giorno 6 – Prendersi cura di sè con i consigli della psicologa”