Il microbiota intestinale, l’insieme dei batteri che colonizzano il nostro intestino, è da tempo noto per avere importanti influenze sulla salute generale, sull’attività del sistema immunitario, sulla regolazione dell’infiammazione, sul metabolismo e addirittura sulla reazione allo stress e sull’umore.
Il microbiota materno influenza quello del bambino plasmandolo fin dall’inizio della gravidanza: è stato riscontrato infatti che i ceppi batterici della mamma passano al feto attraverso il liquido amniotico, e poi continuano la colonizzazione al momento del parto e durante l’allattamento.
Quello che non si sapeva, e che sta emergendo da studi recenti, è che la composizione del microbiota della mamma influenza la salute del bambino per tutta la vita.
Infatti acquisiamo il 40% del microbiota alla nascita, e possiamo influenzare con l’alimentazione solo il restante 60%.
Questo vuol dire che fornire al nostro bambino un microbiota prevalentemente sano e diversificato gli può dare una marcia in più a livello di salute futura. Come si può quindi assicurarsi di dare al nostro bimbo un “buon inizio”? Attraverso un’alimentazione che favorisca i ceppi batterici utili.
Ecco due esempi
Un’alimentazione prevalentemente zuccherina, ricca di carboidrati semplici, dolci, miele, frutta non ben bilanciata come carico glicemico, fa prosperare nell’intestino i batteri del ceppo Firmicutes. In uno studio pubblicato sia Jama Pediatrics nel 2018, è stata notata una correlazione tra:
- sovrappeso e obesità materna
- alimentazione materna in gravidanza molto ricca di zuccheri
- microbiota della mamma ricco di Firmicutes
- microbiota del bambino ricco di Firmicutes
- rischio di sovrappeso nel bambino anche a 3 anni di età
Questo perché i Firmicutes hanno la particolare capacità di aumentare al massimo l’assorbimento energetico da parte dell’intestino, diminuendo al minimo la quantità di calorie eliminate con gli scarti della digestione. Se l’equilibrio del microbiota si modifica a favore dei Firmicutes, si ha l’effetto di estrarre energia dalla dieta in misura maggiore del normale arrivando a ottenere calorie anche da sostanze che normalmente ne forniscono poche.
Una dieta materna ricca di grassi saturi e alimenti processati, invece, porta a uno squilibrio nella popolazione dei Bacteroides, che trasformano gli zuccheri complessi presenti nei cibi che mangiamo in zuccheri semplici e assorbibili o in molecole antimicrobiche capaci di difenderci da agenti patogeni. Questi batteri hanno quindi effetti immunomodulatori, ossia sono capaci di regolare la risposta immunitaria del nostro organismo, influendo così sulla nostra salute.
Secondo lo studio pubblicato sull0 European Journal od Nutrizione nel 2020, l’alterazione nei Bacteroides dovuta alla dieta materna persisteva nel bambino anche oltre lo svezzamento, indipendentemente dall’alimentazione seguita per il bimbo.
Gli squilibri del microbiota e le patologie correlate
Dato il ruolo così importante del microbiota, è facile capire come sue alterazioni (disbiosi) possano creare problemi per la salute a breve e a lungo termine.
Lo squilibrio tra i ceppi di batteri buoni predispone maggiormente a problemi metabolici (obesità, diabete), a patologie infiammatorie, a fenomeni autoimmuni, e anche alle allergie.
Un’alimentazione sana, varia e ricca di alimenti freschi e non processati è un’ottima base di partenza per la salute del microbiota della donna in gravidanza che desideri prendersi cura al meglio del suo bambino. La cura dell’equilibrio glicemico, la giusta proporzione tra grassi, proteine, fibre e carboidrati, ancora meglio se accompagnata da un piano alimentare tagliato su misura, è un passo in più per fornire al nascituro gli strumenti per una migliore salute per tutta la vita.
dott.ssa Beatrice Mösele