Uomo e donna sono diversi: allora perché spesso si propone lo stesso approccio nutrizionale?
Di fronte a uno stesso quadro clinico sia la medicina che la nutrizione tendono spesso ad azzerare le differenze tra l’organismo maschile e quello femminile.
La medicina di genere è una branca che ha iniziato a sviliupparsi in modo diffuso solo negli ultimi anni, e l’approccio nutrizionale non dovrebbe essere da meno.
In bioterapia nutrizionale una dieta strutturata senza tener conto del genere di appartenenza (oltre che delle problematiche individuali) non sarà mai completa, perché non sufficientemente orientata.
Facciamo un esempio
Quadro clinico di sovrappeso e pressione alta, individuo intorno ai 50 anni
- Per un uomo di solito sono eccessi alimentari, pasti sregolati e assenza di attività fisica a condurre verso questa condizione
- Per una donna invece generalmente gli eccessi sono ridotti, magari ci sarà qualche dolce di troppo, poca o nulla attività fisica.
Mettiamoli a regime controllato:
L’uomo in poco tempo, regolando l’alimentazione e inserendo una blanda attività fisica recupererà valori nel range.
La donna faticherà molto di più, e magari si troverà in difficoltà perché, pur seguendo regole alimentari consigliate con successo da un nutrizionista tempo prima, non avrà gli stessi effetti
Perchè?
La donna a differenza dell’uomo subisce per buona parte della sua vita l’influsso del ciclo ormonale. In poche parole, il corpo della donna non ha un funzionamento fisso come invece accade per quello maschile.
Per impostare una dieta utile per una donna, bisogna tenere conto sia della frase della vita in cui si trova (in questo caso perimenopausa) sia dell’alternarsi delle fasi del ciclo mestruale. Tutte le donne sanno che il loro peso cambia nelle varie fasi del ciclo mestruale, come cambiano le appetenze, la ritenzione idrica, il modo in cui l’organismo reagisce a determinati alimenti.
Gli ormoni che permettono lo svolgimento del ciclo mestruale sono gli stessi che agiscono sul trattenimento di liquidi e che condizionano il senso di fame. Se con la dieta riusciamo a modulare bene questi ormoni riusciamo anche a permettere alla donna di non “soffrire” con inutili privazioni per tornare al suo peso ideale.
Le fasi del ciclo fertile condizionano il metabolismo e quindi come va cambiata la dieta affinché resti il primo strumento a tutela della salute.
Cosa succede andando verso la menopausa?
Nella fase intorno alla menopausa l’attività ovarica diminuisce, la donna inizia a perdere la sua ritmicità mensile e con questa perdita aumentano i problemi di peso e la facilità a sviluppare alcune malattie (diabete, ipertensione, arteriosclerosi).
Si tratta di cambiamenti ormonali importantissimi che impongono una dieta diversa, rispettosa delle nuove esigenze.
La necessità resta sempre quella di un approccio nutrizionale differenziato e personale, con un’alimentazione funzionale mirata che tenga conto delle unicità individuali, studiata sulla persona e sulla fase della vita in cui si trova
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