Il corpo cambia: come nutrirsi con l’arrivo della menopausa

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Lo abbiamo già visto: la nutrizione funzionale al femminile non può prescindere dalle fasi del ciclo fertile. E se la pubertà ha una sua alimentazione, c’è un’altra fase di passaggio che necessita di cure particolari: la menopausa e il periodo che la precede, detto climaterio

Un momento di passaggio che porta con sè sintomi più o meno fastidiosi dovuti al cambiamento ormonale: vampate di calore, sudorazione improvvisa, insonnia, cambi d’umore.
Quando arriva la menopausa vera e propria (cioè assenza totale di ciclo mestruale per almeno 6 mesi) il corpo femminile non ha più l’effetto protettivo degli estrogeni, e possono insorgere patologie come ipertensione, ipotiroidismo, diabete, ipercolestrolemia, osteoporosi.

L’alimentazione in questa fase è più importante che mai.

Bisognerà evitare tutti quegli alimenti che stimolano il surrene (ghiandola che produce ormoni maschili e cortisolo) come carne rossa, uova (soprattutto se sode), formaggi stagionati, solanacee (melanzane e peperoni), privilegiando invece quei cibi che aiutano il corpo a integrare gli estrogeni di cui è carente: salvia, borragine, papaia.

Inoltre dovremo sostenere l’attività della tiroide con pesce e con verdure ricche di iodio (rucola, sedano) stando però attenti a non eccedere nel pasto serale, perché l’effetto eccitante potrebbe dare problemi al riposo.
È importante il calcio, sia per le ossa che per l’effetto di neuromodulazione: alici, crucifere, semi oleosi, parmigiano reggiano (stagionato oltre 30 mesi e con moderazione).

Attenzione anche al glutine. Non eliminiamo i carboidrati, ma preferiamo i cereali antichi che ne sono privi (miglio, grano saraceno, quinoa, amaranto), e va bene anche la polenta: il glutine, anche per chi non ha problemi di intolleranza, tende a trattenere liquidi nell’organismo.
Dopo queste regole generali, vediamo alcuni degli alimenti consigliati e sconsigliati

Cibi sì in menopausa

  • Cipolla per le articolazioni, specialmente cruda: ha un’azione diuretica e litica, andando così a migliorare i dolori articolari, causati dalla deposizione di microcristalli nelle articolazioni.
  • Carne bianca (ricca di estrogeni) per il tono muscolare, in quantità moderate: le proteine sostengono la ristrutturazione cellulare.
  • Pesce azzurro: la presenza di Omega 3 è in grado di ridurre i livelli di LDL (colesterolo “cattivo”).
  • Cioccolato per i capelli: grazie a potassio, ferro, rame e magnesio rafforza i capelli. Ma attenzione: deve essere extra fondente ed dato il suo effetto eccitante è meglio consumarlo al mattino che alla sera.
  • Carboidrati contro l’insonnia: un piatto di pasta o riso a cena aiuta a riposare meglio grazie alla presenza di triptofano. Aggiungete le zucchine, che rilassano i muscoli, e accompagnate con un’insalata di lattuga, songino e valeriana che favoriscono il sonno.
  • Curcuma: un superfood antinfiammatorio e con effetto protettivo nei confronti o del cancro al seno

Cibi no in menopausa

  • Attenzione al pomodoro crudo (per l’alto contenuto di ossalati, affatica i reni, peggiorando i dolori articolari causati da cristalli nelle articolazioni).
  • Alimenti ricchi di cloruro di sodio (salumi): innalzano la pressione arteriosa (rischio ipertensione) e causano ritenzione idrica.
  • Uovo, da consumare con moderazione: stimola il surrene, può causare aumento di peluria sul viso.
  • Formaggio, non più di una volta a settimana: ricco di sali, fa innalzare la pressione arteriosa.
  • Bibite gassate: l’acido fosforico che contengono sottrae calcio alle ossa.

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