I disturbi del comportamento alimentare sono un nemico subdolo, che si annida nella mente e poi man mano attacca il corpo. Da PCare lavoriamo con una sinergia di diversi specialisti per trattare e recuperare le diverse situazioni, sempre con l’appoggio di un supporto psicologico. Oggi abbiamo intervistato la dott.ssa Ludovica Mastrilli
Cosa sono i Disturbi Alimentari?
Il Ministero della Salute definisce i Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA) come “patologie complesse caratterizzate da un disfunzionale comportamento alimentare e un’eccessiva preoccupazione per il peso con alterata percezione dell’immagine corporea.” Sottolinea inoltre come tali aspetti siano spesso correlati a bassi livelli di autostima e spesso possano presentarsi associati ad altri disturbi psichici come ad esempio disturbi d’ansia e disturbi dell’umore.
I disturbi alimentari insorgono solitamente fra i 15 e i 25 anni. Nelle persone oltre i 40 anni, spesso il disturbo è causato da un evento stressante della vita.
Quali sono i principali disturbi alimentari?
Esistono moltissimi comportamenti che rientrano nei disturbi alimentari. I principali tipi di DCA sono:
· L’anoressia nervosa
Secondo il DSM V è «caratterizzata da un’inesorabile ricerca della magrezza, da una paura patologica dell’obesità, da una distorta immagine corporea e da una restrizione degli introiti che porta a una significativa perdita di peso». Chi soffre di anoressia di tipo restrittivo tende a ridurre l’assunzione di cibo e a fare molta attività sportiva, ma non ricorre alle abbuffate né ad alcuna condotta di eliminazione.
· La bulimia
La bulimia si caratterizza per i ricorrenti episodi di abbuffate, seguiti da un comportamento di compensazione (come il vomito autoindotto, i lassativi o i diuretici, il digiuno o l’esercizio fisico). A differenza delle persone che soffrono di anoressia, quelle bulimiche sono spesso più consapevoli, vivono un maggior senso di colpa e sono meno inclini all’isolamento: per questo motivo il trattamento psicoterapico potrebbe rivelarsi più efficace. Però sono anche più impulsive ed esposte al pericolo della depressione.
· Il disturbo da alimentazione incontrollata (o binge eating disorder)
Le abbuffate sono tipiche anche del binge eating disorder, ma non sono qui seguite da comportamenti compensatori. Il binge eating disorder colpisce soprattutto gli uomini adulti in sovrappeso o in stato di obesità.
· La pica
Chi soffre di picacismo tende a mangiare cibo non nutriente e/o materiale non alimentare (ad esempio carta, argilla, sporcizia, capelli, gesso, spago e lana). Non è un disturbo in grado di causare dei gravi danni medici, ma può essere causa di blocchi intestinali, avvelenamento da piombo o infestazioni interne da parassiti (a seconda di cosa viene inghiottito). È frequente in gravidanza.
· Il disturbo di ruminazione
La ruminazione consiste nel rigurgito ripetuto di cibo dopo aver mangiato, senza che chi ne soffra sperimenti nausea o conati di vomito. Il rigurgito può essere volontario o involontario ed è spesso causa di imbarazzo: per questo motivo le persone affette dal disturbo di ruminazione cercano di non mangiare con le altre e/o limitano l’assunzione di cibo.
· Il disturbo evitante/restrittivo
Diversamente da anoressia e bulimia, il disturbo evitante/restrittivo non prevede una percezione alterata del proprio corpo: chi ne soffre limita l’assunzione di cibo, ma lo fa perché non prova interesse per gli alimenti, perché ha paura che mangiare possa comportare conseguenze dannose come il vomito o il soffocamento o perché il cibo ha caratteristiche sensoriali sgradite (come l’odore, la consistenza o il colore).
Ogni disturbo alimentare ha le proprie caratteristiche e dei sintomi diversi, ma alla base di ogni DCA sono visibili segnali psicologici e sintomi fisici comuni da poter notare:
- tendenza a isolarsi;
- sbalzi d’umore caratterizzati da rabbia e rimuginio;
- ansia e/o depressione;
- comportamenti ossessivi e ritualizzati a tavola;
- insonnia;
- indebolimento muscolare;
- alterazione del metabolismo;
- perdita/aumento del peso corporeo.
Principali conseguenze dei DCA
Soffrire di DCA comporta una modificazione del proprio modo di pensare e il danneggiamento della concentrazione. I disturbi del comportamento alimentare possono inoltre togliere flessibilità al pensiero, indurre a procrastinare e rendere difficile prendere qualsiasi decisione. Insieme ai sintomi elencati sopra, questi sono solo alcuni degli effetti psicologici che un disturbo alimentare può procurarci.
Ci sono poi effetti psicosociali che portano a perdere progressivamente i nostri interessi, compreso quello per le relazioni e il sesso.
Dal punto di vista fisico il nostro cervello si modifica, ci sentiamo deboli, il metabolismo basale diminuisce e la nostra fertilità viene danneggiata.
Cura e trattamento dei disturbi alimentari
Guarire da un disturbo alimentare è un viaggio complesso che richiede l’integrazione di diverse forme di supporto. È essenziale rivolgersi a esperti, come i nutrizionisti, che possano intervenire sugli aspetti fisici, ma al contempo è indispensabile avviare un percorso psicoterapeutico per fronteggiare le sfide emotive e mentali che si presenteranno lungo il percorso.
Ruolo della psicoterapia nel trattamento dei DCA
La psicoterapia rappresenta un alleato fondamentale per trattare i disturbi alimentari poiché essi coinvolgono non solo gli aspetti fisici ma anche quelli psicologici ed emotivi.
Una modalità di coping centrato sul problema (espressione che si riferisce al modo che abbiamo di fronteggiare situazioni avverse e sfidanti) e il sostegno familiare sono importanti nel percorso verso il miglioramento della qualità di vita dei pazienti.