I gemelli: un’avventura tanto affascinante quanto faticosa e ricca di sorprese. Identici come due gocce d’acqua, diversissimi o ancora solo somiglianti come due fratelli, con due caratteri diversi e ben distinti. Le gravidanze gemellati sono circa 1 ogni 70, un caso non frequente ma dunque nemmeno raro.
Quando i gemelli sono identici si tratta di ovuli monozigoti, cioè un unico ovulo fecondato da un solo spermatozoo che si è diviso in due parti, dando origine a due feti. Sono sempre dello stesso sesso, a guardarli sono praticamente identici, hanno gli stessi tratti e le stesse caratteristiche; legatissimi, generalmente il loro sviluppo si definisce attraverso il gemello: infatti se in un bambino singolo che a 5-6 mesi inizia a scoprirsi il corpo mettendo per esempio manine e piedini in bocca, nei gemelli accade perché è il gemello a metter la manina in bocca al fratello ecc, gli sorride e “parlotta” facendo di riflesso fare al gemello le stesse cose, che imita e rilancia.
L’errore più comune dei genitori dei gemelli è far di loro una “coppia”: vestirli in modo identico, trattarli come se si trattasse quasi di un’unica persona con le stesse caratteristiche caratteriali e le stesse esigenze. I gemelli, in particolar modo se identici, andrebbero trattati come due persone ben distinte per permettere che ognuno possa sviluppare la sua personalità senza sentirsi quasi un tutt’uno con il fratello; in questa maniera infatti più che di complicità, si parla di competizione: i bimbi una volta che si rendono conto di essere considerati tutt’uno col gemello e quando capiranno che se si deve aspettare per la poppata o per il cambio è tutta “colpa ” del gemello, faranno di tutto per imporsi e per sottolineare il proprio carattere. Naturalmente come tutti i gemelli avranno un legame profondo che li porterà cercarsi se divisi e li unirà con una sorta di dipendenza l’uno all’altro.
Se i bimbi sono diversi tra loro – addirittura di sesso diverso – si tratta di gemelli dizigoti, cioè sono stati fecondati due ovuli differenti da due diversi spermatozoi. Questi bimbi hanno in comune la crescita in utero ma di vere somiglianze fisiche che non siano quelle tra due fratelli, non ce ne sono. Come per tutti i gemelli però, sviluppano una sintonia e un’armonia che gli permette addirittura di attuare un proprio linguaggio con il quale comunicano e si capiscono perfettamente. Anche in questo caso i bimbi crescendo assieme assimilano le prime esperienze per mano del gemello, esempio la scoperta del proprio corpo tramite manine e piedini o imitando i sorrisi e i gorgheggi del gemello a effetto “specchio”; di solito i gemelli dizigoti sono in perfetta affinità, e non è raro che, anche man mano che crescono, continuino ad agire in perfetta sintonia e concomitanza quasi come se fossero sulla stessa lunghezza d’onda.
A differenza dei gemelli monozigoti questi riescono a sviluppare con un po’ più di anticipo la propria autonomia e a staccarsi dall’indipendenza che si crea con l’altro gemello.
Ma le gravidanze gemellari sono una caratteristica ereditaria?
Non sempre: i gemelli omozigoti non sono ricorrenti, ma c’è una familiarità per via materna alle gravidanze gemellari eterozigoti. Una predisposizione delle donne della stessa famiglia ad avere ovulazioni multiple, e quindi il rilascio di più ovuli all’interno della stessa ovulazione. Predisposizione che aumenta dopo i 35 anni. Se invece è il padre a venire da una famiglia di gemelli, questo non incide sulle probabilità di una gravidanza multipla