Integratori: quando può servire il colostro d’asina

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L’approccio PCare agli integratori segue lo stesso principio dei piani nutrizionali: estrema personalizzazione, come un vestito cucito su misura, evitando consigli generici e multivitaminici “buoni per tutti”.

Come abbiamo visto anche in altri articoli, l’integrazione deve essere concordata con lo specialista di riferimento, e assunta in caso di reale esigenza, carenza o aumentato fabbisogno.

Uno degli integratori che in questo periodo stiamo trovando utile in questo periodo è il colostro d’asina, assunto in cicli con frequenza e dosaggio da stabilire secondo le esigenze personali.

Noto agli specialisti da anni (se ne trovano menzioni già in Plinio il Vecchio come strumento per contrastare infezioni e infiammazioni), ma non molto diffuso (non è infatti facilissimo da reperire), il colostro d’asina può aiutare in tutte le situazioni in cui microbiota intestinale e sistema immunitario necessitano di rimettersi in sesto.

Cos’è il colostro?

Il colostro è il “primo latte” prodotto dai mammiferi, nei giorni immediatamente successivi alla nascita del piccolo ha lo scopo di fornire anticorpi, preziose sostanze nutritive, e di aiutare a colonizzare l’intestino con batteri buoni.

Rispetto al colostro umano, quello d’asina contiene circa 20 volte più fattori immunitari, ed è quindi una vera e propria “bomba” positiva per l’organismo

Perché il colostro d’asina?

Il latte d’asina è il più simile per composizione fra tutti gli animali a quello umano.

Ha un alto contenuto proteico, differendo invece da quello dei bovini dal punto di vista lipidico perché contiene una bassa percentuale di grassi. Anche la quantità di sali minerali presenti in questa tipologia di prodotto ricorda quella presente nel latte umano.

Nei tempi passati in assenza di balie, i neonati orfani o figli di donne senza latte venivano alimentati con il latte d’asina. Contiene lattosio e residuo secco in quantità prossima a quelle del latte umano: il carico renale dei bambini allattati con latte d’asina è del tutto simile a quello dei bambini allattati con latte materno.

Inoltre il colostro di asina risulta essere anche molto più digeribile di quello vaccino grazie alle dimensioni ridotte delle cellule di grasso, le quali vengono poi disgregate dagli enzimi digestivi.

Solitamente ben tollerato anche in chi mal sopporta il lattosio, data la quasi totale assenza di caseina, potente elemento istamina-liberatore, e che quindi può creare problemi in soggetti allergici o intolleranti.

A cosa serve il colostro d’asina

Cicli di colostro d’asina liofilizzato sono utili

  • al cambio di stagione
  • in caso di allergie con affezione delle prime vie respiratorie
  • per rafforzare le difese immunitarie (in studi del 2005 dell’Università di Chieti se ne paragona l’efficacia al vaccino antinfluenzale)
  • stati infiammatori o autoimmuni
  • assunzione prolungata di farmaci
  • intolleranze alimentari

Il colostro di latte d’asina favorisce il riequilibrio del sistema immunitario, è ricco di vitamine, acidi grassi essenziali, amminoacidi, minerali, proteine e sostanze enzimatiche. La lattoferrina è una proteina con notevoli capacità antimicrobiche e antiallergiche.

dott.ssa Beatrice Mösele

 

 

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