Reperibile tutto l’anno, ma considerata una verdura per i mesi freddi dato che alcune varietà prettamente invernali, il radicchio è una miniera di nutrienti .
Le diverse varietà (radicchio precoce e tardivo di Treviso, radicchio di Chioggia, radicchio variegato) hanno caratteristiche organolettiche leggermente differenti che ci porteranno a preferirne una oppure un’altra: maggiore o minore amarezza, tenerezza delle foglie, come si presta alle diverse preparazioni.
Il contenuto nutrizionale di base però è molto simile:
- depurativo
- leggermente diuretico
- contenuto di vitamina A e C
- elevato contenuto di ferro altamente biodisponibile
- stimolo metabolico
E’ molto consigliato in caso di anemia e durante le diete dimagranti.
Il radicchio crudo si mangia in insalata, tagliato a striscioline sottili e condito con olio evo, poco sale, se si vuole un po’ di limone (che aiuta l’assorbimento del ferro). Meglio non abbinarlo in insalata mista, i sali veicolati dal ferro che contiene potrebbero causare ritenzione idrica se assunto con altre verdure a foglia.
La varietà tardiva di Treviso, per la dolcezza maggiore, sui o presta anche per il pinzimonio mantenendo le foglie intere
Il radicchio ai ferri o alla piastra concentra il ferro per disidratazione: ottimo per risolvere una carenza, ma attenzione per chi ha problemi a livello del fegato. In questo caso meglio crudo o al forno, in modo che conservi almeno parte dell’acqua di vegetazione, che agevola il lavoro di quest’organo.