Programma PCare – Quarantena e vita di coppia

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*Questo post fa parte del programma settimanale Pcare, rivolto a tutti e non specifico per la gravidanza*

Questa settimana con la nostra psicologa dott.ssa Greta Manfredonia parliamo di coppie in quarantena. 

In questo periodo di “reclusione domestica” occorre attivare le strategie utili per sopravvivere psicologicamente all’interno di uno spazio di vita ridotto.

La vita sociale, le relazioni, gli interessi, la professione rappresentano una linfa vitale per una coppia, che altrimenti non troverebbe nutrimento se non in se stessa.

La convivenza di 24 ore al giorno sotto lo stesso tetto, può essere un duro campo di prova anche per le coppie collaudate, diventa però deflagrante per quelle coppie che già vivevano un momento di difficoltà: le tensioni possono esplodere, l’insofferenza raggiungere livelli insostenibili, lo stress causato dalla situazione circostante può contribuire a provocare liti. Ma anche le coppie appena nate che improvvisamente si trovano a dover stare insieme 24 ore su 24. Mi rivolgo a tutte le coppie senza esclusione di nessuna. 

Il fattore principale che ha mandato le coppie in tilt è il fatto che finalmente si “vedono”, hanno la capacità di osservarsi, perché ci fa cosi paura osservare l’altro da non farlo nella quotidianità? Subentrano cosi i primi dubbi e le prime paure che fanno scattare i campanelli di allarme. 

La quarantena agisce come una lente di ingrandimento su situazioni preesistenti, magari anche non del tutto consapevoli. Gli effetti dell’isolamento sulla coppia possono essere opposti: si può avere un’intensificazione dei conflitti o del piacere di stare insieme, oppure una rarefazione dei rapporti e degli scambi affettivi. 

Per abbassare l’intensità di queste emozioni che viviamo ho selezionato per voi dei consigli da poter seguire:

Rispettate gli spazi dell’altro, fate rispettare i vostri. 

La convivenza è più difficile se gli spazi fisici a disposizione sono ridotti. Insieme all’ansia e alle paure che ci accomunano non aiutano la serenità. Lo spazio che l’altro occupa, allora diventa spazio che toglie a me. Proviamo a concordare, invece, degli spazi seppur minimi che siano solo nostri e rispettiamo quelli dell’altro. Senza deroghe. Questo può avvenire stabilendo una programmazione per evitare il conflitto. Compiti stabiliti, niente mugugni e ognuno fa il suo.

Alimentare il fuoco della passione

Provate a creare un po’ di complicità giocate, riaccendete quella passione che vi ha fatto innamorare, ricordatevi che siete una coppia non solo genitori!

Cercate momenti di piacere insieme, attività condivise.

Spegni gli altri incendi: litigate e dimenticate. 

Accettare, senza giudicare, le reazioni del/della partner, così come le difficoltà in questo momento sono più che normali. E fate in modo che la rabbia per futili motivi si sfoghi e sbollisca rapidamente. Se siete in due in casa (figli esclusi) che senso ha tenere il muso?

Importantissima è la comunicazione

Provate ad aprire nuovo canale di comunicazione. Considerate le esigenze del patner ma non mettetele al primo posto. Quando uno dei due si “sacrifica” troppo, poi finisce con il risentire se vede che dall’altra parte non avviene lo stesso. Imparate a dire NO! 

Imparate entrambi a dire come vi sentite e cosa pensate. Lo scambio di emozioni vi renderà più sinceri. Per le coppie che avevano messo da parte problematiche o risentimenti affrontatele, vi renderà più intimi, più forti nell’affrontare anche i conflitti nel futuro

Non è detto, infine, che la quarantena debba essere per forza così difficile. In realtà, molte coppie in isolamento stanno sperimentando anche il ritrovarsi, la capacità di sostenersi a vicenda in momenti difficili, che magari avevano sottovalutato, risorse che non pensavano di avere nella gestione della casa e dei figli e del lavoro. Una capacità di fare squadra, di concedersi anche singoli momenti di nervosismo o frustrazione senza sottolinearli e senza farli pesare, di stare insieme con la maggiore leggerezza possibile, quando fuori tutto è così pesante.

Tutto questo, ovviamente, vale in situazioni familiari funzionali. Il discorso cambia del tutto se siamo in famiglie che già vivevano o si trovano a vivere conflitti violenti, in cui ci sono stati o ci sono episodi di violenza domestica. In questi casi, la quarantena può diventare un vero incubo e, per le donne vittime di violenza domestica, anche solo chiedere aiuto è complicato. Ricordate però che i centri antiviolenza continuano a lavorare, cercate un modo per contattarli o per contattare il 1522 prima possibile.

Se ci dovessero essere momenti di particolare sconforto o di ingestibile ansia, non ci si deve vergognare di chiedere aiuto, proprio per essere vicini a chi ne avesse bisogno pur rimanendo fisicamente a distanza è attiva la consulenza online. 

 

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