Il tasso di natalità in Italia è in calo vertiginoso, secondo gli ultimi dati ISTAT è il più basso dal 1861. Con 1,32 figli per donna e oltre 31 anni come età media per il primo figlio, questi numeri ci dicono qualcosa che già sappiamo: l’Italia non è un paese per mamme.
Sono tanti i fattori che rendono difficile mettere su famiglia. La situazione lavorativa, e conomica e sentimentale incide moltissimo, e dobbiamo quindi fare in modo che i problemi di fertilità non siano un ostacolo nel momento in cui siamo pronti a fare il grande passo.
Abbiamo intervistato per voi il Dr. Pierluigi Giannini, Specialista in Ginecologia e Ostetricia e Specialista in Patologia della Riproduzione Umana, nostro esperto di riferimento su Roma per tutto quello che riguarda la fertilità
Qual è il primo consiglio che darebbe alle coppie che programmano un figlio?
La prevenzione. Anche quando ancora non si desiderano figli, entrambi i partner devono fare attenzione alle malattie sessualmente trasmissibili (che possono causare problemi di fertilità)
Io ad esempio consiglio sempre di vaccinare gli adolescenti, maschi e femmine senza distinzione, per il papilloma virus. Certo, se parliamo di coppie che ora sono in età di cercare un figlio il vaccino non è più un’opzione, perché va effettuato prima dell’inizio della vita sessuale attiva, ma ricordiamocene per i nostri figli.
In generale comunque sia uomini o che donne dovrebbero imparare a osservarsi e a eseguire controlli regolari. È molto importante anche lo stile di vita: fumo, droghe, alcol hanno effetti negativi o sulla fertilità, ma anche l’alimentazione deve essere tenuta sotto controllo
In che modo?
Il peso eccessivo o l’eccessiva magrezza influiscono sulla produzione di ormoni che regolano la fertilità naturale. Un’alimentazione sana e ricca di elementi antiossidanti e antinfiammatori predispone al meglio l’organismo a concepire
Leggi qui il nostro approfondimento su alimentazione e fertilità
Quali sono le visite mediche consigliate per una coppia che desidera avere un figlio?
Per gli uomini, finché c’è stato il servizio di leva, c’era la visita dei “tre giorni”, dove spesso si individuavano problemi collegati all’apparato genitale, come versamenti, problemi anatomici, varicocele. Adesso è una visita lasciata all’iniziativa del singolo, ma è molto importante: sono problematiche che possono compromettere la fertilità e che una volta individuate impiegano del tempo per risolversi. Prima si agisce, meglio è.
Le donne in genere si controllano di più, con visite regolari dal ginecologo. È importante che tengano d’occhio il proprio ciclo mestruale per individuare eventuali problemi o irregolarità.
Per quanto tempo una coppia può provare ad avere un figlio prima di fare accertamenti?
Prima di tutto vorrei mettere l’accento sul grande spartiacque dell’età, che sono i 35 anni per una donna. Gli uomini hanno più tempo, però è vero che l’età influisce sulla qualità del liquido seminale e sulla trasmissione di eventuali patologie legate ad alterazioni degli spermatozoi, più frequenti sopra i 45-50 anni
Man mano che aumenta l’età dei genitori, aumentalo le probabilità di insuccesso. Noi lo vediamo con la fecondazione assistita, ma succede lo stesso in natura: le blastocisti (cioè uno i dei primissimi stadi embrionali) ottenuti da ovuli di donne over 35 per il 50% presentano anomalie nel numero dei cromosomi.
Parliamo di una coppia giovane e senza problematiche pregresse
In questo caso si consiglia di aspettare un anno di rapporti liberi, cercando chiaramente di concentrarli intorno al periodo dell’ovulazione. Se una coppia viaggia per lavoro, ad esempio, e si incontra solo pochi giorni al mese, o se per altri motivi ha rapporti poco frequenti, è chiaro che le possibilità di concepire diminuiscono, e in assenza di altri problemi si potrà aspettare un anno e mezzo, anche due prima di fare accertamenti.
Passato questo tempo, quali sono i primi esami?
Un primo esame che si può fare in autonomia è l’analisi del liquido seminale. Un esame assolutamente non invasivo, da svolgere presso un centro specializzato in PMA, dove hanno gli strumenti per dare i risultati il più accurati possibilie. Per la donna, sempre non invasivi, si possono fare i dosaggi ormonali prescritti dal ginecologo e monitorare il follicolo tramite ecografia per mirare al meglio i rapporti.
Potrebbe venir fuori un problema dal lato maschile, su cui si interviene a seconda della gravità, o una patologia dal lato femminile della coppia. Se invece entrambi i partner hanno “le carte in regola” di norma si procede con un esame delle tube, per verificare che siano aperte. Purtroppo anche questo esame non basta a stabilire tutte le cause di infertilità, c’è una percentuale di coppie che non riescono a concepire “sine causa”, per le quali il percorso è più complicato.
In ogni caso, individuato il problema si passa a trovare la tecnica di PMA più adatta al caso specifico. Ma questo è un argomento di cui parleremo in modo piuttosto approfondito la prossima volta
Complimenti come sempre ci fornite articoli interessantissimi supportati da eccellenze a Roma come i dott Giannini. Ho avuto la fortuna di conoscerlo e ho 2 bambini meravigliosi grande professionista, grande umanità.
Grazie dott Mösele per l’ Informazione importante che fai con il tuo lavoro.
Aver letto questo articolo anni fa avrebbe cambiato tanto nella mia vita, ma grazie al dott Giannini ora finalmente sono serena e con una bellissima famiglia.