Le strategie nutrizionali vanno adattate alla singola persona e alla sua costituzione, al periodo della vita, agli obiettivi di breve e lungo termine. Ma sapevate che è consigliato anche variare la strategia a seconda della stagione e della temperatura esterna?
In inverno le esigenze nutrizionali non sono le stesse che nella stagione più calda, il nostro corpo è sottoposto ad uno stress maggiore e a una maggiore richiesta di energia per mantenere la temperatura (termoregolazione).
Come integrare quindi gli accorgimenti invernali alla nutrizione funzionale?
- Già a partire dalla colazione inseriamo in ogni pasto una quota proteica. le proteine infatti favoriscono la termogenesi (produzione autonoma del calore)
- Assumiamo alimenti e bevande caldi, evitando al corpo lo stress di dover scaldare un alimento freddo, e inoltre migliorano la vascolarizzazione intestinale
- Manteniamo un buon apporto di grassi buoni e omega3: in quanto componenti delle membrane cellulari, migliorano la gestione del freddo e la tolleranza del corpo alle basse temperature
- Evitiamo pasti troppo abbondanti che richiamano sangue all’intestino, facendoci sentire più facilmente freddo
Idratarsi con il freddo
Un capitolo a parte merita l’idratazione. Con il freddo si tende a sentire meno lo stimolo della sete, ed è più facile disidratarsi. L permanenza oltre tutto in ambienti riscaldati, con aria secca, peggiora la situazione. ricordiamo di bere spesso, prevenendo una sensazione eccessiva di sete che magari arriva tutta insieme, e privilegiamo quando possibile tisane calde.
E la voglia di dolce?
Può succedere con il freddo di sentire più “voglia di dolce”: anche questo è spesso uno scherzo della disidratazione. Il fegato infatti ha bisogno di acqua per rilasciare glicogeno, che viene metabolizzato in glucosio (il nostro “carburante”). Se l’acqua manca nel corpo, allora il fegato invia segnali di assumere zuccheri immediatamente disponibili.
Desiderare qualcosa di dolce quando fa freddo potrebbe essere dunque un segnale d’emergenza del nostro corpo che, per mantenersi attivo, chiede quegli zuccheri che in assenza di acqua, il fegato non riesce a metabolizzare partendo dalle riserve. Proviamo a bere dell’acqua o una tisana, se la voglia di dolce passa vuol dire che era un segnale di disidratazione.
Il consiglio in più
Il freddo è nostro amico quando si parla di allenamento: allenarsi al freddo, con una giusta alimentazione, idratazione e abbigliamento tecnico, aumenta la produzione di irisina, un ormone che biotrasforma il grasso bianco (il grasso da tenere in omeostasi nelle giuste quantità in determinate zone corporee come immagazzinatore di energia) in grasso bruno (grasso buono che ci preserva dalle patologie vascolari, ricco di mitocondri che stimolano il metabolismo, e che produce calore ed energia)
Articolo a cura della dott.ssa Eleonora Catania