Fertilità: pesce e Omega 3 hanno un ruolo chiave

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Per la coppia che cerca una gravidanza l’alimentazione è il primo fattore da curare, in assenza di patologie, e la scelta degli alimenti si rivela, attraverso nuovi studi, sempre più importante.

La correlazione fra dieta mediterranea (in contrapposizione alla “dieta occidentale”, molto più ricca di proteine animali soprattutto derivanti dalla carne) e fertilità è ampiamente dimostrata. Così come è stata notata una correlazione fra uno stile alimentare scorretto (con l’assunzione di junk food abituale, ad esempio fast food più di 2 volte a settimana) e una diminuzione della fertilità, con tempi più lunghi per la ricerca di una gravidanza

Uno degli alimenti “toccasana” per chi cerca un figlio – e non a caso è uno dei cardini della Dieta Metiterranea, è il pesce ricco di acidi grassi polinsaturi Omega 3. E vale sia per gli uomini o che per le donne. Uno studio danese del 2018 ha rilevato una diminuzione della fertilità nelle donne la cui dieta era ricca di grassi trans e povera di Omega 3.

Un altro recente studio, svolto tra Usa e Danimarca e pubblicato un anno fa, ha notato un miglioramento significativo nel numero degli spermatozoi e nel livello di ormino maschili negli uomini che hanno assunto con regolarità oli di pesce o integratori a base di Omega3.

E ancora: il consumo regolare di pesce (due volte a settimana) nella coppia, è correlato non solo a maggiori possibilità di concepimento, ma anche a un incremento della libido e della frequenza dei rapporti sessuali.

Che cosa sono gli Omega 3 e come aiutano la fertilità

Gli omega 3 sono grassi polinsaturi essenziali, che si trovano nei pesci grassi (salmone, sardine, sgombro, trota, storione, tonno, aringhe e acciughe) e, come fonti vegetali, nei semi e olio di lino, noci e olio di noci, olio di soia.

Sogno antiossidanti, contrastano i trigliceridi, aiutano a mantenere in salute il cuore e tutto l’apparato cardiovascolare. Ma, avvertono i medici, per averne reali benefici, a meno di carenze conclamate o aumentato fabbisogno (come ad esempio in gravidanza quando si consiglia di assumere DHA per lo sviluppo del feto) vanno assunti tramite alimentazione e non integratori.

Questo perché svolgono maggiormente i loro benefici se il pesce prende il posto di altre fonti proteiche, sostituendo ad esempio la carne e inserendosi in un percorso nutrizionale e di educazione alimentare da cui trarre beneficio a lungo termine.

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