La circolazione nelle gambe è supportata da un sistema di valvole e dal movimento dei muscoli che spingono il sangue verso il cuore. Problemi posturali, però, possono rallentare questo flusso, favorendo disturbi come gonfiore, pesantezza e cellulite. Per migliorare la circolazione e ridurre questi disagi, si può intervenire con percorsi personalizzati, lavorando con diversi specialisti in collaborazione fra loro.
In abbinamento a un percorso nutrizionale, di attività fisica personalizzata (primo fra tutti il gyrotonic per il riequilibrio posturale), e massaggi linfodrenanti, un ulteriore supporto si può avere con esami posturali specifici e plantari ortopedici personalizzati, progettati per stimolare la “pompa muscolare” del piede. Grazie a tecnologie come la stampa 3D, questi plantari si adattano perfettamente alla forma del piede, aiutando a migliorare la postura, la circolazione e, di conseguenza, l’aspetto della pelle.
Ne abbiamo parlato con Graziano Tambasco, Tecnico ortopedico specializzato, che ci aiuta a capire in che modo l’utilizzo di plantari su misura ci può aiutare a migliorare la circolazione delle gambe con vantaggi sia funzionali che estetici.
Come funziona il rapporto tra piede e circolazione delle gambe?
Il drenaggio del sangue degli arti inferiori è strutturato in un complesso sistema di vasi che consentono il suo convogliamento ascendente verso il cuore, grazie all’azione combinata di valvole unidirezionali (cioè che si aprono solo dal basso verso l’alto) e pompa muscolare scheletrica. Tutto questo parte dai piedi: l’origine del ritorno venoso può essere considerata a livello dell’arco plantare, che viene costantemente spremuto e rilasciato durante la deambulazione. Questo lascia intendere quanto anomalie anatomiche, biomeccaniche e posturali del piede possano essere origine di disfunzioni circolatorie che si riflettono anche molto più “a monte”. L’arco venoso plantare e dorsale drenano rispettivamente nelle vene profonde e superficiali della gamba, tra loro interconnesse da un sistema di piccoli vasi. L’azione ciclica di contrazione e rilasciamento con la camminata della muscolatura scheletrica degli arti inferiori, a partire dalla fascia plantare per salire poi alla porzione posteriore di gamba viene definita “pompa muscolare scheletrica”, ed è alla base di una buona salute circolatoria sia sanguigna che linfatica.
Quanto incide la postura su tutto questo?
La correlazione tra sistema posturale e deficit di ritorno venoso è all’origine dell’insorgenza di quelle che possono essere definite come malattie venose funzionali. Lo studio e il trattamento della postura diventano così strumenti indispensabili anche per lo specialista vascolare grazie alla collaborazione con altri professionisti come il tecnico ortopedico, il cui ruolo risulta importante sia in fase d’indagine della postura sia in quella di trattamento ortesico (cioè tramite dispositivi sanitari per la correzione a livello del piede di problemi posturali).
Come lavora il tecnico ortopedico? Che tipi di esami svolge?
Oggi, grazie alle possibilità offerte da differenti strumenti di rilevazione biometrica, è possibile svolgere analisi estremamente dettagliate, capaci di fornire dati oggettivi utili anche per l’indagine di problematiche vascolari di origine funzionale. Tra le valutazioni maggiormente indicative in tal senso si hanno sicuramente quelle eseguibili attraverso l’utilizzo di una pedana pressoria, come le indagini baropodometriche statica e dinamica e la stabilometria. Attraverso questi esami, il tecnico ortopedico-Posturologo è in grado di valutare oggettivamente i punti di pressione nel poligono di appoggio e correggere successivamente in maniera mirata squilibri posturali e della deambulazione, che possono portare ad un malfunzionamento della pompa muscolare scheletrica.
In caso si rilevino problemi che incidono sulla circolazione che tipo si supporti si possono realizzare?
Se i problemi posturali incidono su una buona circolazione, la progettazione e l’impiego di ortesi plantari personalizzati volti al ripristino della postura e della pompa muscolare possono rappresentare una fondamentale arma nell’arsenale terapeutico. Nel trattamento con ortesi plantari per la stimolazione del ritorno venoso, è fondamentale l’ottenimento di un’elevata risposta elastica da parte della struttura portante, indispensabile per la stimolazione della pompa muscolare plantare durante il ciclo del passo. Una possibilità è oggi offerta proprio dall’utilizzo della tecnologia additiva FDM (stampa 3D) e dall’impiego di un polimero come il Polipropilene (PP), estremamente elastico e durevole anche in seguito a cicli di lavoro elevati. Normalmente per questi casi si realizzano su misura ortesi costituite da una scocca rigida a tre quarti di piede (comprendente, pertanto, retro e mesopiede) dallo spessore di pochi millimetri, e da una superficie totale di appoggio realizzata con particolari materiali propulsivi per favorire il corretto ciclo del passo.
In che modo funzionano questi plantari?
Dimentichiamo l’idea tradizionale di “plantare ortopedico” spesso, scomodo e che necessita di scarpe apposite! Grazie a questa progettazione su misura ciò che si otterrà sarà una geometria capace di supportare totalmente la fascia plantare, lasciarsi deformare accumulando energia elastica durante la fase di carico per poi restituirla durante quella di propulsione, supplendo in questo modo alla funzionalità di pompa muscolare eventualmente deficitaria. Inoltre, questa particolare tipologia di ortesi oltre che efficace risulta anche particolarmente confortevole per un utilizzo in calzature poco predisposte all’utilizzo di plantari ortopedici.