La vitamina D fa bene alle ossa: la sua attività più nota è quella relativa all’omeostasi ossea, e cioè l mantenimento dell’equilibrio minerale delle ossa, favorendo l’assorbimento del calcio. Recentemente è diventata popolare anche per il suo ruolo di immunomodulatore, contribuendo all’equilibrio del sistema immunitario e moderandone le reazioni.
ecenti evidenze hanno dimostrato che la vitamina D agisce sull’immunità innata e adattativa e sembra esercitare un’azione immunomodulante su malattie autoimmuni e tumori.
Ma è anche collegata alla funzionalità della tiroide. Diversi studi hanno dimostrato una relazione tra carenza di vitamina D, disturbi autoimmuni della tiroide (tiroidite di Hashimoto) e cancro della tiroide.
un gruppo di ricercatori del dipartimento di Medicina traslazionale dell’Università del Piemonte orientale ha condotto una review allo scopo di mettere in luce le attuali evidenze scientifiche del ruolo della vitamina D nella patologia tiroidea.
Secondo i dati raccolti dalla review, che mette a paragone numerosi studi recenti, si osserva una relazione tra ipovitaminosi D e malattie della tiroide. Il trattamento integrativo con vitamina D sembra avere effetti benefici tiroidite autoimmune (tiroidite di Hashimoto), mentre ancora non ci sono chiare evidenze su una correlazione tra l’integrazione di vitamina D e il rischio di cancro alla tiroide.
La vitamina D interviene inoltre in una grande quantità di processi organici fisiologici, e un suo squilibrio può andare a creare problemi su vari livelli
In ogni caso, dunque, soprattutto dati i cambiamenti dei nostri stili di vita che negli ultimi anni, specialmente dopo i lockdown e l’introduzione massiccia di smartworking, ci hanno portato a passare sempore più tempo in casa, sarebbe bene verificare i propri livelli di vitamina D.
Quali valori ideali di vitamina D?
I valori normali di vitamina D dovrebbero essere compresi tra 30 e 100 ng/mL
Alle latitudini temperate, il 90% del fabbisogno di vitamina D è garantito dall’irradiazione solare e il restante 10% viene assicurato dall’alimentazione. La vitamina D3 è contenuta quasi esclusivamente nei grassi animali, mentre trascurabile è la quota di vitamina D2 presente in alcuni grassi vegetali.
Secondo gli studi più recenti, però. anche se gli esami di laboratorio rilevano una “sufficienza”, dovremmo considerare livelli inferiori a 50 come da tenere sotto controllo valutando un’integrazione
dott.ssa Beatrice Mösele
Fonti:
- Muscogiuri G, Mitri J, Mathieu C, Badenhoop K, Tamer G, Orio G, Mezza T, Vieth R, Colao A, Pittas A. Mechanisms in endocrinology: vitamin D as a potential contributor in endocrine health and disease. Eur J Endocrinol. 2014;171(3):R101-10.
- Mele, C.; Caputo, M.; Bisceglia, A.; Samà, M.T.; Zavattaro, M.; Aimaretti, G.; Pagano, L.; Prodam, F.; Marzullo, P. Immunomodulatory Effects of Vitamin D in Thyroid Diseases. Nutrients 2020, 12, 1444. https://doi.org/10.3390/nu12051444