Lattoferrina, a che punto è la sperimentazione dell’integratore anti-Covid

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Nelle ultime settimane si è parlato ovunque della lattoferrina. Ne avevamo parlato anche noi, con riferimento alla salute del cavo orale nei bambini: i neonati allattati al seno hanno meno rischio di carie proprio per la presenza nel latte materno di questa proteina con proprietà antibatteriche e antivirali.

Il motivo però per cui è salita alla ribalta sono delle recenti sperimentazioni che la vedrebbero efficace nel contrastare l’infezione da Covid-19.

Cosa c’è di vero sulla lattoferrina

La lattoferrina è una proteina globulare le cui proprietà antibatteriche e antivirali sono dovute alla sua capacità di legarsi ai recettori usati dal virus per entrare nella cellula ospite, e impedirne così l’infezione. Gli studi, tra cui anche alcuni condotti in Italia presso le Università La Sapienza e Tor Vergata, mirano a comprendere come questa proteina possa essere usata nella lotta al Covid-19.

Sicuramente è stato riscontrato un effetto positivo: anche se da sola non sconfigge il virus, sarebbe in grado di ridurne la capacità di penetrare nell’organismo, ma si parla ancora di studi in fase preliminare, non supportati da trial clinici randomizzati. Gli studi presenti al momento sono ancora bozze in attesa di revisione da parte della comunità scientifica, e vanno prese con la giusta cautela.

Lattoferrina contro il Covid-19

La Lattoferrina potrebbe essere un efficace aiuto nella lotta al Covid-19, ma da più parti è stata chiarita la necessità di ulteriori ricerche. Tra le voci che invitano alla cautela anche uno degli autori della ricerca,  Stefano Di Girolamo, responsabile dell’unità di Otorinolaringoiatria del Policlinico Tor Vergata Centro Covid 4. Il 28 luglio 2020, intervistato dal Messaggero, Di Girolamo ha spiegato che «dal punto di vista clinico i risultati finora sono molto incoraggianti ma abbiamo bisogno di continuare per avere dei dati statistici ed evidenze ulteriori».  E ha spiegato anche che la lattoferrina non potrà essere considerata come cura per il Covid- 19, perchè «è una sostanza che facilita l’azione immunologica, da sola non può sconfiggere il virus ma è capace di rendergli l’ambiente meno ospitale». In ogni caso i risultati finora ottenuti sono incoraggianti per questa proteina prodotta dall’organismo, e già utilizzata come integratone nella prevenzione di infezioni gastrointestinali o ricorrenti nei bambini.

 

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