Nei giorni scorsi i pediatri dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, una delle strutture in prima linea contro l’emergenza coronavirus, hanno rivelato l’esistenza di un presunto e probabile legame tra Covid-19 e la sindrome di Kawasaki, una malattia a carico del sistema circolatorio che colpisce i bambini sotto i 10 anni, con la fascia più colpita (75%) da 1 a 5 anni.
Il legame non è sicuro, perché non tutti i piccoli pazienti affetti da malattia di Kawasaki erano anche positivi al coronavirus, ma è vero che in poche settimane sono stati riscontrati più casi che in un intero anno.
Cos’è la sindrome di Kawasaki?
È una vasca lite che può interessare anche le arterie coronariche. Possono svilupparsi aneurismi delle arterie coronariche e rompersi o causare infarto del miocardio
Quali sono i sintomi della sindrome di Kawasaki?
- febbre sopra 38,5 per cinque giorni, che non risponde a terapia,
- congiuntivite non secretiva,
- linfonodo laterocervicale ingrandito,
- gonfiore del dorso delle mani o dei piedi,
- labbra e lingua ingrossata,
- macchie sul corpo.
Se la febbre è accompagnata da almeno 4 sintomi, che possono apparire anche non contemporaneamente, allora si fa una diagnosi di sindrome di Kawasaki
Come si cura?
Importante il fattore tempo: se si interviene entro 10 giorni dal manifestarsi dei sintomi, gli esiti sono favorevoli. La terapia con immunoglobuline si rivela efficace nella stragrande maggioranza dei casi.