La nutrizione funzionale non è una dieta privativa, ma uno stile di vita e di alimentazione che con la guida degli specialisti porta man mano a conoscere se stessi, gli alimenti e le associazioni più adatte al proprio tipo fisico, alla costituzione, alle esigenze quotidiane. Per questo motivo l’approccio PCare lavora sul lungo periodo, per mantenere e rafforzare i risultati che si iniziano a vedere già con le prime settimane di alimentazione funzionale.
Ci sono casi, però, in cui può essere utile abbinare dei brevi periodi di piani alimentari differenti, come la dieta chetogenica, che se usata correttamente può rivelarsi un valido strumento per raggiungere determinati obiettivi. Le diete “a esclusione” come la chetogenica, infatti, sono diete da gestire con attenzione. Possono avere vantaggi se applicate per periodo limitati e sotto controllo dello specialista, senza una ricetta valida per tutti ma con una corretta personalizzazione
La dieta chetogenica funzionale
Inserita in un protocollo funzionale, la dieta chetogenica può presentare notevoli vantaggi , sia in termini di rapida di peso iniziale che in termini di attivazione di processi antinfiammatori. La dieta chetogenica funzionale risulterà anche molto vantaggiosa in casi come: insulino resistenza , sindrome metabolica, diabete di tipo 2, alcune patologie neurologiche, emicrania, cefalea, epilessia.
La dieta chetogenica funzionale è una dieta su misura, basata sull’eliminazione totale (o quasi, a seconda della persona) dei carboidrati per attivare correttamente il processo di chetosi, che è quello che porta il corpo a bruciare le riserve di grasso. Il piano alimentare viene composto in modo personalizzato, abbinando i principi della dieta chetogenica a quelli della nutrizione funzionale, studiando quindi gli abbinamenti e la tipologia degli alimenti sul singolo individuo, ed escludendo il ricorso a frullati, barrette e preparati industriali.
Anche la durata è molto limitata: circa 3 settimane che permettono di vedere buoni risultati senza affaticare eccessivamente l’organismo.
La dieta chetogenica funzionale non “esiste” da sola, ma sempre e solo abbinata a un percorso di reinserimento mirato e a successive linee guida di nutrizione funzionale adatte alla persona, alla sua costituzione, alle sue esigenze e stile di vita.
L’obiettivo finale è sempre quello del benessere globale della persona, che viene vista nella sua interezza di corpo e mente, con un fulcro sull’alimentazione che, se sbilanciata o carente, può avere importanti ripercussioni anche sull’umore e sulla qualità della vita.