La cellulite è una vera e propria patologia infiammatoria che colpisce le zone (in particolar modo degli arti inferiori) dove la circolazione sanguigna e linfatica è rallentata, creando accumuli di liquidi (edema) che con il passare del tempo subiscono un’ infiammazione e indurimento. Abbiamo parlato con il dott. Andrea Palange, medico chirurgo specializzato in Medicina Estetica e Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, che ci ha spiegato come, dalla sua esperienza ormai ventennale, affronta una prima visita e un protocollo dei trattamenti più efficaci per la cellulite e per problemi di micorcircolo a livello locale.
Come si tratta la cellulite?
La cellulite, tecnicamente chiamata PEFS (pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica) è una patologia multifattoriale che non porta solo un disagio estetico, ma anche problemi funzionali, con dolore e limitazione della mobilità. Con un approccio multidisciplinare si può trattare cercando di andare alle radici delle cause, ed esistono alcuni trattamenti che possono migliorare molto la situazione a livello locale.
Come avviene una prima visita?
Prima di tutto si esegue una visita vascolare, con valutazione oggettiva. Si abbina un’ecografia dei tessuti molli per una diagnosi differenziale (ci permette infatti di capire se gli accumuli che vediamo sono adipe o cellulite vera e propria) e una stadiazione della cellulite, che può presentarsi a 4 differenti livelli di avanzamento. A quel punto si stabilisce l’approccio e si elabora un piano terapeutico.
La cellulite è curabile?
Si tratta di una patologia cronica, che è molto complicato eradicare. Se le cause sono contingenti (ad esempio dopo una gravidanza, in cui si è avuto un rallentamento della circolazione periferica dovuto all’aumento del peso della pancia) le terapie possono anche essere risolutive. Nella maggior parte dei casi, però, come dicevo, si tratta di una condizione cronica dovuta a una combinazione di fattori che con i trattamenti possiamo migliorare molto, a patto di essere costanti.
Quali trattamenti nella sua esperienza hanno i migliori risultati?
Carbossiterapia e mesoterapia, in abbinamento a un’integrazione mirata e a (in alcuni casi) un protocollo farmacologico con obiettivi venotonici e drenanti. Tutto questo ha risultati migliori se abbinato a un protocollo alimentare mirato, la giusta attività fisica e trattamenti linfodrenanti per la riattivazione della circolazione.
In cosa consiste la carbossiterapia?
Si tratta dell’iniezione sottocutanea di anidride carbonica medicale, la quale crea un enfisema sottocutaneo che mima quanto succede a livello cellulare durante un allenamento: questo messaggio viene letto dall’organismo come un impulso a riportare l’equilibrio (omeostasi), migliorando il drenaggio, inducendo ipertrofia muscolare, e stimolando la formazione di nuovi vasi sanguigni.
Ha effetti sulle adiposità?
In modo indiretto: riattivando i tessuti provoca un aumento del metabolismo locale, spingendo quel distretto a briciare più grassi.
È dolorosa?
Sì, soprattutto nei primi minuti di trattamento. La percezione è ovviamente soggettiva e varia anche in base alla quantità e ai flussi di anidride carbonica erogata. Dopo il trattamento non ci sono invece problemi o effetti collaterali particolari, a parte magari un leggero indolenzimento della zona.
C’è differenza tra i “tipi” di carbossiterapia?
Secondo la mia esperienza ventennale la discriminante per l’efficacia di questo trattamento sta nella quantità di gas iniettata, e personalmente prediligo, proprio per i risultati che vedo, flussi alti e quantità di anidride carbonica elevate, possibilmente sfruttando più vie di iniezione, ovviamente con i macchinari che lo permettono. Si tratta comunque di un trattamento medicale, con effetti non solo estetici ma anche curativi laddove la cellulite diventa crea dolore e diminuzione della mobilità, che deve essere eseguito solo da personale autorizzato e specializzato.
Come si struttura un percorso di carbossiterapia?
Di norma consiglio una seduta a settimana dalle 3 alle 10 volte a seconda dei casi (dopo la valutazione fatta durante la prima visita). Poi si passa a un trattamento ogni15 giorni per 3 o 4 volte, infine una volta al mese. Quando i risultati sono soddisfacenti, si può sospendere e valutare quando e se è necessario ripetere il trattamento. Come dicevo, nella maggior parte dei casi la cellulite è cronica, e quindi bisogna avere costanza per mantenere i risultati.
Si può utilizzare in abbinamento alla mesoterapia?
La mesoterapia (o intradermoterapia distrettuale) consiste nell’iniezione di un farmaco specifico (ad esempio vasotonico o lipolitico) nella zona interessata. In questo modo si riduce l’effetto sistemico del farmaco e se ne massimizza quello locale. Può essere utile effettuare prima un ciclo di carbossiterapia che va ad eliminare l’acqua dai tessuti, rendendo così più efficaci, in quanto meno diluiti e più mirati, i farmaci della mesoterapia.